Da qualche tempo l'agricoltura dell'arco alpino
si sta trasformando. Prima il contadino si doveva confrontare
soprattutto con le ostilità della montagna, oggi e sempre
più esposto alla concorrenza del mercato. Le conseguenze
per l'agricoltura si manifestano in diversi modi.
In terreni facilmente raggiungibili e lavorabili con macchinari
si e fortemente incrementata la produzione cercando di raggiungere
il massimo del raccolto. Situazioni molto diverse si registrano
invece per i terreni "limite" difficilmente raggiungibili
e non lavorabili con macchinari. Si tratta in genere di alpi,
terreni di fienagione e foreste di alta montagna.
Entrambi gli sviluppi sono connessi a notevoli pericoli ecologici.
Un lento sviluppo
La lentezza dello sviluppo rende le trasformazioni difficilmente
percepibili all'osservatore inesperto. Può durare
decenni, secoli, finche un prato o pascolo coltivato diventa
un bosco. Tale evoluzione cambia le caratteristiche di
vegetazione e di terreno delle superfici in questione nonché l'intero
paesaggio.
Queste trasformazioni comportano notevoli pericoli: corrosione
del suolo e valanghe che si manifestano con frequenza.
Mentre la trasformazione agricola dal pascolo alla frutticoltura
e facilmente notabile, le intensificazioni nell'agricoltura
a pascolo sono meno evidenti. Con l'uso del concime si riduce
la varietà delle specie in modo lento ma successivo.
Dei colorati prati fioriti spesso non rimane che una superficie
erbosa verde e monotona. Nel lungo andare si possono registrare
cambiamenti nell'equilibrio del suolo e delle acque.
Molte di queste conseguenze diventano visibili solo attraverso
analisi specifiche o catastrofi improvvise.
Le analisi del progetto di ricerca INTEGRALP "Ecologia
ed amministrazione dei sistemi alpini" lavorano in questa
ottica.
Progetto INTEGRALP
Nel progetto INTEGRALP gli scienziati hanno studiato le conseguenze
delle modifiche di coltivazione in montagna (estensione,
messa a maggese, intensificazione, cambiamento da prato
da falciatura in pastura, rimboschi- mento).
Un interesse particolare hanno assunto le importanti domande
legate alla conservazione delle zone di montagna come spazio
vitale.
•
Quali sono le conseguenze dei cambiamenti di coltivazione
sulla vegetazione e sul rimboschimento?
•
Quali le possibili reazioni sul deflusso delle acque, delle
dinamiche torrentizie e dell'erosione?
•
È possibile che un cambiamento di coltivazione abbia
conseguenze sulla formazione di valanghe glaciali?
•
Quali le conseguenze per l'equilibrio delle acque (deflussi
in superficie con piogge temporalesche, capacita del terreno
di accumulo d'acque, riserve di acqua potabile)?
I risultati
L'uso d'acqua estensivo
Risultato delle analisi: da un punto di vista ecologico l'uso
intensivo di pascoli (un taglio per anno, poco concime) si è dimostrato
essere la variante di coltivazione migliore per i prati di
alta montagna.
La falciatura estiva favorisce delle stoppie corte sulle
quali la neve scorre meno facilmente che sui prati abbandonati,
lunghi tappeti erbosi appiattiti. L'uso intensivo dei prati
favorisce le varietà della flora che rende il fieno
gustoso e salutare. Inoltre è lo spazio vitale ideale
per molti insetti.
Il fitto radicare dei prati "tiene" il terreno
impedendo la sua screpolatura. L'alto contenuto di sostanze
organiche migliora la struttura del terreno e la sua capacita
di accumulo d'acqua. Vengono ridotti il deflusso superficiale
e la deportazione superficiale delle particelle del terreno.
Il rimboschimento
Il rimboschimento di superfici migliora soprattutto il bilancio
idrico: il crescente patrimonio forestale e l'influenza
positiva dei boschi sul bilancio idrico rallenta il deflusso
delle acque in caso di precipitazioni forti e limita la
violenza dei torrenti.
Inoltre in un bosco "naturale" lo spostamento di
masse nevose e l'erosione sono rare. Un nuovo rimboschimento
di prati e pascoli abbandonati comporta però una riduzione
delle varietà paesaggistiche e delle specie.
L'uso estensivo dei pascoli
Gran parte dei terreni da falciatura sono stati destinati
a pascoli per bovini, capre e pecore. L'estensiva pastorizia
viene raramente osservata e seguita e si presenta perciò molto
varia se osservata nelle diverse micro-zone.
La coltivazione favorisce le diverse varietà paesaggistiche
e delle specie e riduce inoltre i potenziali pericoli connessi.
I sentieri tracciati dalle vacche impediscono che le masse
nevose scivolino e diminuiscono cosi la formazione di erosione.
Un'adeguata estensione della pastorizia rende difficile il
rimboschimento fitto e coprente e mantiene il paesaggio aperto
ed attrattivo, il tutto con un impegno relativamente ridotto.
Purtroppo tali vantaggi si manifestano solo in caso di pastorizia
stabilizzata.
L'introduzione deI pascolo e Ia connessa e crescente Iesione
della cotica erbosa favoriscono una possibile erosione dei
vecchi terreni da falciatura. L'animale da pascolo spesso
danneggia gli alberi più giovani rallentando Ia Ioro
crescita. In questi casi Ie conoscenze tradizionali ed ecologiche
dei contadini si dimostrano essere fondamentali.
L'uso intensivo dei prati
L'uso intensivo dei prati di altopiano (1-2 tagli I'anno,
concimazione e coltivazione a macchina) comporta senza dubbio
dei vantaggi per i contadini.
La concimazione moderata aumenta Ie sostanze nutrienti deI
terreno e dunque Ia rendita agricola e Ia qualità della
pastura. Nel lungo termine prevalgono purtroppo gli svantaggi
ecologici. Spariscono numerose specie e si riducono Ie radici
e dunque Ia stabilita deI terreno.
Purtroppo tali vantaggi si manifestano solo in caso di
pastorizia stabilizzata.
L'introduzione deI pascolo e Ia connessa e crescente Iesione
della cotica erbosa favoriscono una pOS- sibile erosione
dei vecchi terreni da falciatura. L'animale da pascolo spesso
danneggia gli alberi piu giovani rallentando Ia Ioro cre-
scita. In questi casi Ie conoscenze tradizionali ed ecologiche
dei contadini si dimostrano essere fonda- mentali.
L 'uso intensivo dei prati
L 'uso intensivo dei prati di alto- piano (1-2 tagli I'anno,
concima- zione e coltivazione a macchina) comporta senza
dubbio dei van- taggi per i contadini.
La concimazione moderata au- menta Ie sostanze nutrienti
deI terreno e dunque Ia rendita agricola e Ia qualita della
pastura. Nellungo termine prevalgono pur- troppo gli svantaggi
ecologici. Spariscono numerose specie e si riducono Ie
radici e dunque Ia stabilita deI terreno.
Con Ia costruzione necessaria delle strade di accesso spesso
Ia superficie uniforme deI terreno viene danneggiata aumentando
il deflusso superficiale e Ia deportazione di terreno. Ulteriori
conseguenze sono Ia predisposizione all'erosione e Io scivolamento
del suolo dovuto ai pendii superficiali Iungo Ia strada.
InfoINTERREG n. 5/ 2001
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